La compagnia di danza Junior BallettO di ToscanA – o più semplicemente, Junior Balletto BdT – fondata nel 2005 da Cristina Bozzolini che tuttora la dirige, è un’importante realtà di formazione giovanile emanazione della Associazione Danza Scuola Toscana /Ente regionale di Alta Formazione professionale che ha la sua residenza artistica al Teatro di Rifredi di Firenze. Scopo basilare della compagnia junior è la formazione ed il tirocinio professionale degli allievi della Scuola stessa ricompresi tra i 16 e i 21 anni, che vengono radunati in un organico di 18/20 elementi: corpo di ballo abbastanza corposo quindi per riempire un palcoscenico, ma nello stesso tempo anche duttile e facile da gestire. Con questo complesso viene realizzato periodicamente, grazie alla collaborazione di qualificati coreografi, uno spettacolo di danza portato poi in tournée per tutta Italia: come nel caso della fortunata “Coppelia” su coreografie di Fabrizio Monteverde, che nel biennio 2011-2013 ha raggiunto ben 41 repliche in vari teatri italiani; perché, si badi bene, è vero che questi sono giovani esordienti, ma sono tutti molto bravi e preparatissimi, come vedremo più avanti.
Quest’anno la scelta del titolo da portare in tournée è caduta su di un altro caposaldo della danza, cioè sull’iper romantico “Giselle”, che Adolphe Adam musicò sulla base dello scenario di Theophile Gautier; una trama d’ambientazione nordica e gusto prettamente gotico/romantico che, come è ben noto, si rifà alla leggenda delle Wilis, le fanciulle defunte per tradimento d’amore che – divenute vendicative creature dai tratti infernali – attraggono di notte i giovani passanti, e li trascinano nel vortice della danza sino a sfinirli e condurli a loro volta a morte. Questo nuovo spettacolo ha visto la sua ‘prima’ nazionale al Teatro Comunale di Vicenza la sera del 30 novembre, nell’ambito di una collaborazione che comprende anche il Circuito Arteven, in una sede che già aveva visto qui la creazione di “Coppelia”, ripetendo una felice collaborazione con una città che dedica molta attenzione alla danza.
Come scrive Silvia Poletti nelle note di sala, «le Wilis sono insomma l’aspetto scuro e liberato di donne obbligate dalle convenzioni a reprimere le loro pulsioni ed emozioni più profonde»: condizione questa tipica della società dell’Ottocento, la quale imponeva alle fanciulle un (magari solo apparente) comportamento di virginale sottomissione al maschio, pena il biasimo comune e l’emarginazione sociale.
Drammaturgia, regia e coreografia della “Giselle” del Junior Balletto BdT sono state affidate a Eugenio Scigliano che, nel metterla in scena ha pensato una collocazione diversa dall’originale, ma pur sempre perfettamente adeguata: una tipica scuola vittoriana (ricordate l’Appleyard College di Pic-nic ad Hanging Rock ?) dove sono educati giovani e giovanette di buona famiglia, in un ambiente severo e rigido che però nasconde inconfessabili comportamenti. Ed in effetti la bellissima Giselle viene corteggiata e sedotta dall’Educatore, già legato però alla Istitutrice – cioè la direttrice - della scuola; e una volta scoperta la sua ‘colpa’, alla sventurata fanciulla non resta che il tragico suicidio. Così il secondo atto, il famoso “Atto bianco” vede l’Educatore tormentato dalle ombre di implacabili Non Morte abbigliate in lunghi, candidi abiti da sposa; tra esse vi è Giselle, che però serba per l’uomo che l’ha tradita lo stesso innocente amore che nutriva da viva, e lo preserva dalla morte. Così l’uomo si risveglia all’alba smarrito, e toccato nel profondo da un’esperienza vissuta tra realtà e sogno.
Finale diverso dall’originale, eppure ben coerente nel trasmettere il senso di un amore ancor più forte del dolore, segnale di un riscatto femminile (o femminista, se volete) che si sublima attraverso un gesto di perdono. Le intelligenti coreografie di Scigliano viaggiano sospese tra evocazione del grande passato e suggerimenti moderni, e funzionano in ogni momento egregiamente, con punte di virtuosismo nella complessa scena delle Wilis; a sostenere le parti protagonistiche sono alternativamente Laura Masetti e Lucia Zimmardi (Giselle), Mirko De Campi e Luca Cesa (l’Educatore), Giovanna Pagone, Chiara Afilani e Eleonora Peperoni, (l’Istitutrice); ma gli stessi nomi li ritroviamo talvolta nei ranghi delle Studentesse e degli Studenti, insieme a Sofia Barilli, Giulia Cella, Martina Consoli, Elena Martinelli, Myriam Tomè, Giorgia Drago, Carolina Giornelli, Sofia Manca, Elena Pera; e con Joseph Caldo, Lorenzo Savino, Alberto Tardanico, Giovanni Visone, Donato Barile, Giovanni Imbroglia. Ci è piaciuto citarli tutti, cono molto bravi, ricordando che in occasione di questa prima i solisti erano Laura Masetti, Mirko De Campi, Giovanna Pagone: danzatori flessuosi ed espressivi al massimo grado, sicuramente più una garanzia ormai che una semplice promessa.
Resta da dire qualcosa dell’espetto scenico: cioè che pareva assolutamente esemplare il tagliente gioco di luci di Carlo Cerri, volto ad evocare un’atmosfera gelida, in bilico tra sogno ed horror, unico vero riempitivo in una scena volutamente spoglia; perfetti i costumi disegnati da Santi Rinciari, e realizzati dall’Opificio della Moda e del Costume di Firenze.
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